Articoli: Dal 29 dicembre al 5 gennaio, per il quarto anno consecutivo ritorna a Cagliari PalCo – Palcoscenici Contemporanei

Dal 29 dicembre al 5 gennaio, per il quarto anno consecutivo ritorna a Cagliari PalCo – Palcoscenici Contemporanei

Cagliari, TEATRO MASSIMO – MINIMAX

 Dal 29 dicembre al 5 gennaio, per il quarto anno consecutivo ritorna a Cagliari Palco – Palcoscenici Contemporanei, il festival dedicato al teatro contemporaneo ideato e organizzato dalla Compagnia B.

Dopo la straordinaria esperienza della prima edizione con i due palchi ospitati nella cornice di Monte Claro, quest’anno il festival ritrova ospitalità nel Ridotto del Teatro Massimo.

Tre gli spettacoli in programma, dedicati tanto al pubblico adulto che per i più piccoli. La manifestazione è realizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Cagliari e in collaborazione con Radio X in qualità di media partner.

 

Si inizia lunedì 29 dicembre alle ore 21 con Andrea Cosentino in Not Here Not Now.  Andrea Cosentino, una delle figure più interessanti della scena italiana, con ironia e cosciente sfrontatezza porta sul palco una riflessione sull’opera di vere e proprie icone dell’arte contemporanea, da Marina Abramović a Marcel Duchamp. Un incontro/scontro da teatranti con la body art, il lazzo del clown che gioca con il martirio del corpo come testimonianza estrema. Marina Abramovic dice: il teatro, il cinema, l’arte sono limitate, essere spettatori non è un’esperienza. L’esperienza bisogna viverla. “Theatre is very simple: in theatre a knife is fake and the blood is ketchup. In performance art a knife is a knife and ketchup is blood.” Il resoconto di un’esperienza attiva con Marina Abramovic, sotto forma di dramoletto polifonico. Un assolo da stand up comedian per spettatori fatalmente passivi e programmaticamente maltrattati, con pupazzi parrucche martelli di gomma e nasi finti. E ketchup, naturalmente.

Di e con Andrea Cosentino, regia Andrea Virgilio Franceschi, video di Tommaso Abatescianni, produzione: Pierfrancesco Pisani in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival – E45 Napoli Fringe Festival, con la collaborazione di Litta Produzioni  /associazione Olinda / Infinito srl / Teatro Forsennato, con il sostegno del progetto Perdutamente del Teatro di Roma.

Sempre lunedì, ma alle ore 19 nel foyer del teatro, Andrea Cosentino presenterà il suo libro dal titolo Primi passi sulla luna, un esperimento letterario, una storia personale, biografica, familiare. Primi passi sulla Luna – Divagazioni provvisorie per uno spettacolo postumo è l’avventura difficile, inaspettata, dolce, avvolgente di un padre con una figlia, di un figlio con un padre, uniti in un tempo speciale raccontato da Andrea Cosentino per Tic Edizioni.

Con una sorprendente capacità affabulatoria, di cui si serve per mantenere la materia viva e imperdibile, Cosentino ricorre alla scrittura per congelare il dolore come un insetto nell’ambra, per trasformarlo in oggetto di trasmissione e raccontarlo a sua figlia.

 

Si prosegue domenica 4 gennaio con John Tammet fa sentire le persone molto così:‐? Lo spettacolo, firmato da Davide Giordano, e vincitore del Premio Scenario infanzia 2012, è prodotto dal Teatro delle Briciole in collaborazione con Khora. Teatro Florian Teatro Stabile d’Innovazione, Solot ‐ Compagnia Stabile di Benevento. John Tammet, la cui visione è indicata per i bambini dai nove anni in su ma anche per gli adulti è scritto, diretto e interpretato dallo stesso Davide Giordano e Federico Brugnone ed è a cura di Daniele Muratore.

In scena, un personaggio caratterizzato da una patologia, il morbo di Asperger, si rivela portatore di risorse di autenticità, profondità, spunti di riflessione sulla condizione umana. La costruzione del testo drammaturgico diviene scrittura scientificamente fondata ed esteticamente sapiente, offrendo ai giovani spettatori, attraverso il paradosso della figura del protagonista e del suo amico immaginario, occasione di rispecchiamento e riflessione sulla loro stessa costruzione identitaria ed esistenziale. L’interazione con il pubblico arricchisce l’esperienza teatrale di vivacità, invenzione e interessanti spunti di consapevolezza.

Lo spettacolo colpisce per la profondità dei temi affrontati, la bravura degli attori e la capacità di coinvolgere il pubblico. L’ironia e la leggerezza con cui vengono trattate tematiche importanti come la sindrome di Asperger, l’abbandono e il bullismo rendono il lavoro fruibile da tutti.  Interessante la proposta di interazione con il pubblico: si innescano diversi livelli di comprensione in modo originale e coinvolgente. Il racconto della sindrome autistica non si sviluppa in modo didascalico e descrittivo, ma attraverso un punto di vista interno: “E’ possibile vedere il mondo attraverso gli occhi di John”.

 

Lunedì 5 gennaio, alle 21, grande chiusura con uno dei più discussi spettacoli degli ultimi anni, La Merda, l’opera che ha scioccato e meravigliato il mondo al Festival di Edimburgo 2012 vincendo, tra gli altri, il Fringe First Award for Writing Excellence, il The Stage Award for Acting Excellence e l’Arches Brick Award for Emerging Art e registrando il tutto esaurito sia nel 2012 che nel ritorno al festival del 2013; proseguendo con il clamoroso successo di pubblico e critica del tour europeo 2014 con Copenhagen, Bristol, Berlino, Lugano, Glasgow e il celeberrimo West End londinese, e i due anni di tutto esaurito dovunque in Italia nonostante una sottile e persistente censura.

Nel frattempo sul 2015 si va programmando il tour mondiale. Una versione filmica de La Merda è in fase di realizzazione. Già tradotta in inglese, danese e ceco, La Merda è in corso di traduzione in francese e portoghese brasiliano. Il testo è pubblicato in edizione bilingue Italiano-Inglese dalla Oberon Books di Londra.

Scritta da Cristian Ceresoli e incarnata da Silvia Gallerano, La Merda ha come spinta propulsiva il disperato tentativo di districarsi da un pantano o fango, ultimi prodotti di quel genocidio culturale di cui scrisse e parlò Pier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi. Quel totalitarismo, secondo Pasolini, ancor più duro di quello fascista poiché capace di annientarci con dolcezza.

Si deve ridere. È una tragedia in tre tempi: Le Cosce, Il Cazzo, La Fama e un controtempo: L’Italia.

Lo spettacolo è prodotto da FRIDA KAHLO PRODUCTIONS con Richard Jordan Productions, Produzioni Fuorivia IN collaborazione con Summerhall (Edinburgh), SOHO THEATRE (LONDON), GORKI THEATER (BERLIN) TEATRO VALLE OCCUPATO (ROMA) e il supporto di The Basement (Brighton).

 

Redazione

23 Dicembre 2014

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